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Recensione di MARIO QUADRAROLI alla personale alla Banca Popolare di Lodi

GLI INSERTI DI STORIA DIPINTA DI GALIMBERTI

C'è anche un Apollo e Dafne del 2000, tra le settanta opere presenti in questa mostra. Era stato realizzato per la rassegna Naturarte di quell'anno, e i curatori dell'evento avevano scelto il mito rivisitato da Ovidio nelle Metamorfosi per far esprimere agli artisti il senso della natura nell'arte. Galimberti aveva dipinto in quella occasione un Apollo direttamente ispirato alla statuaria ellenistica e una Dafne in jeans e maglietta, il cui braccio iniziava a trasformarsi in albero. Un gioco tra verità e finzione, come quello che ora permea tutta la mostra dove compaiono Zeus e Andromeda assieme al mito di Perseo, alle mediazioni di Raffaello e del preraffaellita Dante Gabriele Rossetti, e a La nave dei folli da Delacroix e Bosch.

"Chi è privo di un mito è un uomo che non ha radici" scriveva Carl Gustav Jung; e Carlo Adelio, tra il Centauro Chirone, tesori scomparsi e mitologie del passato, ha ben consolidate le sue radici.

Da intellettuale raffinato, Galimberti (Monza 1946), è stato docente di Discipline Pittoriche nei Licei Artistici. E' autore di testi di storia dell'arte oltre che di molteplici biografie di artisti italiani, collabora con riviste di storia del disegno e dell'incisione antica e moderna e svolge consulenze iconografiche e storico-artistiche per istituzioni pubbliche e private. Testimonianza, questa, che per lui l'arte è una dimensione totale utilizzata per esplorare e dialogare con il mondo.

Irrefrenabile creatore di immagini, realizza le sue opere attraverso prelievi, citazioni e rimandi in una dimensione ironica e nello stesso tempo simbolica, di possesso e scambio tra arte e vita. E questo è comunicato non solo dai soggetti dei suoi dipinti ma anche nella scelta di lavori dichiaratamente figurativi nei quali Galimberti svela la verità dei processi della sua pittura e il valore del tempo sospeso, elemento chiave della sua ricerca. I suoi dipinti (spesso di grandi dimensioni) raccontano anche di una memoria personale in cui le storie create diventano metafora di un viaggio tra il passato e il presente; vere e proprie narrazioni attraverso la costruzione di raffinate e complesse scenografie che lui stesso dipinge e nelle quali inserisce persone reali e riproduzioni di opere del passato, creando così gli "Inserti di storia dipinta" che danno il titolo alla mostra.

Artista di sicuro talento e di grande sensibilità culturale e storica, Galimberti è sempre stato un convinto e appassionato difensore di una idea di pittura fondata sulla ricerca della dimensione autentica della condizione umana e della storia, attraverso l'elaborazione di un linguaggio figurativo non piattamente mimetico ma di vitale interpretazione espressiva. Il suo modo di dipingere, caratterizzato da una raffinata tecnica, da una nitida messa a fuoco dei soggetti e da una straordinaria intensità di esecuzione, ha valenze estremamente attuali ma è anche legato alla migliore tradizione artistica del nostro paese.

Mario Quadraroli

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